Silvio Berlusconi, ospite della trasmissione 'Porta a porta', spiega pubblicamente per la prima volta perché ha preso meno preferenze personali a Milano rispetto alle scorse amministrative. Il problema, sottolinea il premier, é il sistema di voto e la scheda elettorale: “Ho preso meno preferenze - dice - perché chi faceva la croce sopra al simbolo del Pdl con il nome della Moratti, poiché era riportato anche il mio nome, credeva di avermi dato la preferenza”.
"Io mi sono condannato per 17 anni, anche a causa dei vari processi e del disdoro subito su tutti i giornali del mondo, all’infelicità". Poi il premier si sofferma sull'analisi del voto. “Non è vero che in campagna elettorale ho continuato a dire ‘la magistratura, la magistratura, la magistratura’. Dedicavo alla procura della repubblica di Milano al massimo 3-4 minuti per comizio. Li ho fatti invece con molta ironia e autoironia”.
"Io credo nel bipolarismo che è il sistema proprio delle democrazie - ha detto Berlusconi -, per il nostro partito questo è il miglior sistema per il Paese’’ ha detto ancora il premier che ha aggiunto’’ ai nostri elettori non interessano tecnicismi".
I soldi della multa comminata dall’Agcom “credo che non li pagherete, quella decisione è una follia”. Ha detto, riferendosi alla Rai, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intervistato da Bruno Vespa per ‘Porta a Porta’. Berlusconi ha spiegato che tale sanzione rientra nell’ambito di una normativa, come la par condicio, giudicata “liberticida”.
Il premier ha ironizzato su quello che Vespa ha definito un errore, ossia le interviste ai diversi Tg: “Non è stato un mio errore - ha risposto - ma una mia cortesia. Veltroni andava dicendo che il leader del centrodestra non faceva dichiarazioni dopo il primo turno, allora io ho chiamato Paolo Bonaiuti dicendogli di essere a disposizione di chi mi chiede un’intervista”.
A quel punto, nella ricostruzione del Cavaliere, c’e’ stata una rincorsa da parte degli altri telegiornali, con il Tg5 che avrebbe protestato per essere stato trattato da “parenti poveri” e ad esso si sono aggiunti il Tg2, Telelombardia e altri. “Mi sono sacrificato...”, ha affermato il premier.
“La partita, come nel calcio, finisce dopo 90 minuti, qui la partita finisce dopo il secondo turno”, ha aggiunto il premier, ricordando anche come “L’alleanza tra il Pdl e la Lega rimane l’unica possibilità e alternativa di governo. Voglio rassicurare gli italiani che questo governo arriverà a fine legislatura”. "Anche perché- aggiunge Berlusconi - la sinistra che abbiamo in Italia è la più impresentabile del mondo, perché ormai è diventata un coacervo di partiti diversi da Di Pietro, a Vendola, a Grillo, agli ex comunisti che si mettono insieme ma poi si divideranno alla prima occasione”.
LA SUCCESSIONE DI SILVIO: "SE C'E' ALTERNATIVA MI FACCIO DA PARTE"
‘’Io sarei disposto a farlo, se questo favorisce la ricomposizione dell’area moderata e da tutti venisse riconosciuto qualcuno come leader’’. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di Porta a Porta, rispondendo a chi gli chiede se sia disposto a fare un passo indietro se questo servisse a ricomporre il centrodestra con l’Udc.
“Posso garantire che tra me e Bossi c’è accordo e un’amicizia assolutamente sicura. Ci vogliamo bene, ci siamo detti che lasceremo insieme, non c’è stato un solo momento in cui questa amicizia sia stata messa in dubbio da me o dalla Lega”.
“C’è stato a luglio un momento in cui Tremonti e la Lega volevano andare alle urne, ma io ho detto di no per evitare l’attacco della speculazione internazionale. Tremonti lo accettò, ci fu un incontro durato una giornata sul Lago Maggiore, partimmo con due posizioni diverse, poi la decisione fu comune, ragionata e consapevole”.
SU MILANO
Silvio Berlusconi individua nel “blocco mediatico di sinistra” la causa della non vittoria al primo turno a Milano di Letizia Moratti. Il premier alla domanda di come è stato possibile aver perso Milano al primo turno, spiega: “Io credo ci sia una motivazione assolutamente precisa. Abbiamo contro un blocco mediatico terrificante, a partire dal Corriere della Sera, da Sky e La7 e le trasmissioni Rai pagate con i soldi di tutti che stanno con la sinistra”.
“Ho visto il giovedi’ prima delle elezioni una terrificante trasmissione di AnnoZero di fronte a cui una persona dotata di poco spirito critico diceva: 'è una città africana’, con donne che piangono che non ci sono gli asili, anziane che non hanno case popolari, assenza di mezzi pubblici”. E aggiunge: “Di fronte a una mistificazione di questo genere, c’e’ chi puo’ essere attratto dal nuovo e pensa che ‘scopa nuova, scopa bene’”.
SU NAPOLI: CHI VOTA DE MAGISTRIS E'SENZA CERVELLO
Per votare Giuliano Pisapia o Luigi De Magistris bisogna essere “senza cervello”. “De Magistris è un demagogo, disistimato da tutti i suoi colleghi, un bell’uomo, magari piace alle donne... Pisapia non ha mai amministrato nemmeno un’edicola di giornali, avendo presentato in Parlamento leggi a tutela degli eversori, dei terroristi, per l’eutanasia...”, è il ritratto che Berlusconi traccia dei candidati di centrosinistra ai ballottaggi diMilano e Napoli. “Il Comune di Milano è una grande e difficile azienda.
Bisogna essere capaci di gestire, uomini, tempo, soldi. Questi sono amministratori improvvisati”, insiste il premier. Dunque, è la conclusione tratta, “è difficile che vincano a meno che milanesi e napoletani non vadano a votare lasciando a casa il cervello. Napoli è stata sfigurata dalla sinistra. Non credo ci sia una persona con la testa sulle spalle che possa votare De Magistris. Se torna a casa e si guarda allo specchio deve dirsi ‘sono un uomo o una donna senza cervello’...”.
SULL'ECONOMIA
E’ in arrivo una manovra da 40 miliardi? “Non è così. Dobbiamo tendere a ridurre il deficit per il 2015, siamo già in una buona situazione, quest’anno sarà il 4,3%.
Meglio ha fatto solo la Germania, siamo sulla buona strada”.
Silvio Berlusconi risponde così, a ‘Porta a porta’, alla domanda sulla correzione dei conti pubblici. Per quanto riguarda il debito, si è inserito principio del debito privato” che vede l’Italia come “un Paese povero con cittadini ricchi”. E dunque “non saremo chiamati ad una riduzione da 46 miliardi all’anno, che non sarebbe possibile, faremo ciò che è possibile tenendo presente la sostenibilità del nostro debito, che è fermo da parecchi anni e abbiamo sempre pagato interessi”.
SULLA LIBIA
Il figlio minore di Muammar Gheddafi e i tre nipotini del cui decesso era stata data notizia nell’ambito degli interventi militari alleati contro il regime, in realtà sarebbero vivi e si troverebbero fuori dalla Libia. Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della puntata di ‘Porta a porta’’.
Il premier, prendendo spunto da quanto asserito ieri dal leader Idv Antonio Di Pietro, ha voluto smentire le sue dichiarazioni: “alla coalizione non risulta” che il figlio di Gheddafi e i nipotini siano morti. “E’ una notizia fornita dalla propaganda. Risulta ai nostri servizi che il figlio minore di Gheddafi non sia in Libia ma viva in un altro paese. E anche la notizia relativa ai tre nipotini risulta infondata”
BERLUSCONI: CANDIDATI INADEGUATI. E SCOPPIA LA BUFERA
Silvio Berlusconi apre l’ufficio di presidenza del Pdl e allo stato maggiore del partito riunito a Palazzo Grazioli spiega che il risultato delle elezioni amministrative al primo turno forse e’ dipeso anche dai candidati a sindaco.
Secondo quanto viene riferito da alcuni dei presenti alla riunione, il premier, svolgendo un’analisi del voto, avrebbe osservato che forse non sempre sono state fatte scelte giuste. Non bisognava dare un significato cosi’ politico a delle elezioni comunali, avrebbe riconosciuto ad esempio Berlusconi.
SMENTITA IMMEDIATA
“Io ero dentro e questa cosa non l’ha detta”. Così Paolo Bonaiuti, portavoce del premier Silvio Berlusconi, smentisce quanto riportato da diversi partecipanti all’ufficio di presidenza a palazzo Grazioli, secondo i quali Berlusconi ha addebitato i risultati del primo turno delle amministrative anche alla scelta dei candidati.
ALEMANNO: "MINISTERI NON SI SPOSTANO, L'HA RIBADITO BERLUSCONI"
“Berlusconi ha ribadito che non e’ in vista nessun spostamento di Ministeri al Nord: per me la questione adesso è chiusa cosi’”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando Palazzo Grazioli al termine dell’ufficio di presidenza del Pdl con Silvio Berlusconi.
Alemanno ha ribadito comunque che “se fosse necessario rimane la nostra richiesta di un voto del parlamento. Ma per ora va bene cosi’, vediamo dopo i ballottaggi”.
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