Lingua dei segni, le associazioni lanciano l'allarme:«La vogliono declassare»

Una petizione popolare online verrà inoltrata
alla Camera: «Non si torni indietro»

ROMA –La Camera approvi il Ddl 831 che ha già visto il voto favorevole del Senato lo scorso 16 marzo, la Lingua italiana dei segni (Lis) sia riconosciuta come lingua secondo quanto già disposto dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (1992) e sia diffuso l’uso di tecnologie didattiche, informatiche, scientifiche e mediche, che sia diritto di quanti scelgono la Lis l’integrazione sociale piena: è quanto chiede l’associazione Vedo Voci in una petizione popolare. Promotrice di una campagna di informazione e sensibilizzazione, l’associazione ha messo on line la petizione e intende quanto più possibile condividere un’esigenza. Ovvero, rendere effettiva la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabili nella parte relativa al riconoscimento della lingua dei segni e nella promozione delle tecnologie assistite. Supportata anche dalla Direzione didattica di Cossato (BI), dalla sede provinciale di Biella dell’Ens (Ente nazionale sordi) e dal Comune di Cossato nella persona del sindaco, Claudio Corradino, al petizione intende sollecitare la commissione XII della Camera all’approvazione del Ddl 831 «Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana», già peraltro approvato dal Senato. Una sensibilizzazione che si sta diffondendo in modo capillare un po’ in tutta Italia: la voce di Biella e dintorni è comune a tanti altri territori.

NON TORNARE INDIETRO - La paura infatti è una per tutti: che si torni indietro su quanto già fatto. “In questi giorni – scrive Melania Vaccaro, presidente dell’associazione Vedo Voci - la XII commissione affari sociali della Camera dei Deputati ha deciso di riesaminare la proposta di legge approvata, proponendo di apportare modifiche quali la sostituzione della dicitura Lingua dei Segni - Lis, in linguaggio mimico gestuale e/o tecnica di comunicazione. L’approvazione al Senato è stata preceduta da un lunghissimo lavoro di mediazione tra le associazioni di settore, sono stati acquisiti pareri scientifici: è stata fatta, insomma, una scrupolosa, attenta e responsabile indagine. E adesso l’iter si è interrotto ancora una volta. Sostanzialmente viene messa in discussione la Lingua dei segni stessa».

LA LIS È UNA LINGUA - «E’ inutile – scrive ancora l’associazione, puntualizzando sul tema - dover ricordare ancora una volta che la Lis usata dai sordi non è un semplice insieme di gesti, ma ha una grammatica ben precisa e presenta tutte le caratteristiche morfologiche, grammaticali, sintattiche di ogni lingua naturale e pertanto è una vera e propria lingua al pari delle altre lingue parlate. Vi è il preciso intento da parte di alcuni componenti della XII Commissione di declassare la Lis a mero linguaggio mimico /gestuale». Alla base del ragionamento di Vedo Voci, così come degli altri sostenitori del riconoscimento della Lis, c’è infatti la netta demarcazione tra i significati di lingua e linguaggio: mentre infatti il linguaggio è un sistema di comunicazione tra emittente e ricevente, la lingua – scrive Vedo Voci – «è la concreta realizzazione del linguaggio, è il sistema grammaticale e lessicale per mezzo del quale gli appartenenti a una comunità comunicano tra loro». «Nonostante la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con legge dello Stato nel 2009, preveda in più passi il riconoscimento e la promozione delle lingue dei segni dei diversi paesi, nonostante il XXIesimo Congresso internazionale degli educatori dei sordi abbia lo scorso luglio rigettato formalmente tutte le tesi anti-lingua dei segni precedentemente adottate, nonostante molti altri paesi europei ed extra-europei si muovano in quella direzione come una delle diverse azioni tese a garantire una migliore qualità della vita delle persone sorde, in Italia – conclude l’associazione - assistiamo ancora alle vecchie, pretestuose, inconsistenti polemiche dettate anche da interessi non palesati». Per saperne di più, scaricare la petizione e firmarla. (Fonte:RedattoreSociale.it)

la petizione la trovate a questo link: http://www.acsv.it/immaginiNew/docs/novara/Petizione_segni.pdf


da Corriere.it


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