
"Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.
L'esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.
Forme e limiti di questa sovranità sono regolati dalla Costituzione dalle successive norme che stabiliscono le procedure referendarie e le materie che non sono sottoponibili a referendum.
In presenza di nuova legge che non rispetti l'esito referendario, i soggetti autorizzati (magistrati, politici, associazioni di cittadini) possono ricorrere alla Corte Costituzionale per ottenere l'abrogazione della legge.
La ratifica di trattati internazionali e, in particolare, l'adesione a organizzazioni inter-nazionali e sovra-nazionali sono compiti del Parlamento, non sottoponibili a consultazione referendaria. Nella maggioranza dei Paesi europei invece devono essere sottoposti a consultazione popolare, poiché l'adesione comporta una cessione e limitazione della sovranità.
Secondo la giurisprudenza costituzionale italiana, il referendum abrogativo non è ammissibile in caso di norme collegate ad impegni comunitari, quali regolamenti dell'Unione europea di immediata attuazione o leggi italiane che recepiscono una direttiva.
Nell'Unione europea non esiste l'istituto del referendum abrogativo né può chiedersi alla Corte di Giustizia la disapplicazione di una direttiva in uno Stato membro perché questa confligge con la sua Costituzione."
Ecco i quattro quesiti referendari:
QUESITO N. 1 – REFERENDUM ACQUA PUBBLICA – ABROGAZIONE AFFIDAMENTO SERVIZIO AD OPERATORI PRIVATI [SCHEDA ROSSA]
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Si deve votare SÌ se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale.
QUESITO N. 2 – REFERENDUM ACQUA PUBBLICA – ABROGAZIONE CALCOLO TARIFFA SECONDO LOGICHE DI “MERCATO” [SCHEDA GIALLA]
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Si deve votare SÌ se si è contro la norma che permettere il profitto (non il recupero dei costi di gestione e di investimento, ma il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene Acqua potabile.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.
QUESITO N. 3 – REFERENDUM ENERGIA NUCLEARE [SCHEDA GRIGIA]
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.
QUESITO N. 4 – REFERENDUM LEGITTIMO IMPEDIMENTO [scheda verde chiaro]
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Si deve votare SÌ se si è contrari al principio che Presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo “scudo” nei confronti del sistema giudiziario.
Il volantino di Aisha Haily:
[fonte:http://www.forumcivico.it/referendum-12-13-giugno-2011-325.html ]
Nessun commento:
Posta un commento