De Magistris:Super Asìa e 43 milioni per liberare napoli dalla spazzatura

Per l’Asìa è in arrivo una ricapitalizzazione record da 43 milioni. L’operazione avverrà tramite un mutuo un debito), acceso dal Comune, che servirà per far decollare differenziata e per rendere autosufficiente l’azienda, evitando così il ricorso agli appalti esterni. E’ questo lo start up progetto, quanto mai ambizioso e velleitario, di Luigi de Magistris che giura di portare differenziata «al 70 per cento entro fine anno» e che grida forte di non volere «l’elemosina della Lega» per uscire dalla crisi. Ma i , prima d’ora, un’azienda comunale era stata rifinanziata con queste cifre.

L’annuncio lo ha dato direttamente il sindaco che, chiaramente, caratterizza buona parte del suo mandato sull’uscita dall’emergenza, giocandosi sulla risoluzione della crisi una partita — e una leadership — nazionale. E’ nel corso di una visita all’area attrezzata di piazza Bisignano— quartiere Barra — che de Magistris annuncia la pioggia di milioni che ricoprirà Asìa facendola diventare una sorta di «superAsìa». «Si tratta di risorse aggiuntive con le quali si potrà provvedere agli investimenti a servizio della raccolta differenziata— dice—. Questa è la migliore risposta alla grave situazione finanziaria nella quale l’azienda versa da molti mesi. Il fine è una Napoli fuori dalla crisi; una città, quindi, pulita e virtuosa grazie ai cittadini e ai lavoratori di una delle più grandi aziende italiane del settore» . In una nota, anche l’azienda dei rifiuti spiega che ricapitalizzare significa identificare l’azienda comunale come fattore strategico indispensabile per perseguire l’impegno immediato volto alla rapida implementazione, in altri quartieri cittadini, del sistema di raccolta differenziata porta a porta». «La ricapitalizzazione di Asia servirà ad aprire scenari di normalità», aggiunge Raphael Rossi, presidente di Asìa, per il quale, in questo modo «sarà possibile lavorare con maggior serenità» e provvedere «a comprare o riparare altri mezzi».

Della ricapitalizzazione di Asìa parla anche l’artefice finanziario del progetto, cioè Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio: «Accenderemo un mutuo in modo da consentire ad Asìa, per la prima volta nella sua storia, di essere interamente indipendente dai subappalti» . L’assessore parla di forte sostegno all’azienda, fondamentale per internalizzare la raccolta e far decollare la differenziata» . Un investimento che arriva in un momento tragico per i conti che abbiamo ereditato dalla passata gestione Iervolino» e che rappresenta la pietra angolare del bilancio che sarà approvato tra stanotte e domattina. Un’operazione finalizzata, senza dubbio, blindare l’azienda dei rifiuti rendendola — spera il sindaco— autosufficiente. Intanto ieri, alle 6,30, de Magistris e il vicesindaco Sodano sono stati presenti alla partenza dei compattatori per l’avvio del servizio di raccolta in città. Gli automezzi hanno lasciato l’area di rimessaggio di via Volpicella, a Barra. E’ stato un modo per testimoniare la gratitudine per quel piccolo esercito di uomini di Asìa che sta vivendo come al fronte. Ecco perché il sindaco e vicesindaco, «a nome della città» , poco prima della partenza avevano ringraziato i lavoratori che in questi giorni hanno fornito uno sforzo straordinario per lo svolgimento dei servizi straordinari di rimozione rifiuti. Un saluto, rivolto da de Magistris dopo essere salito su uno dei mezzi, volto anche a ricordare ai lavoratori «la fierezza di essere, come lui, al servizio della città».

Dal canto suo, le giacenze di spazzatura a terra diminuiscono: ora ce ne sono 1400 tonnellate circa di rifiuti in strada. Ma che fine hanno fatto i sacchetti? La risposta c’è, la fornisce Sodano: «Sono stati sversati nei siti di stoccaggio individuati dalla Provincia a Caivano e di Italambiente ad Acerra. Qui i rifiuti possono rimanerci almeno tre mesi. Un’altra parte, invece, è stato trasferita nel sito di trasferenza dell’ex Icm in via delle Brecce, nella zona orientale della città, e negli impianti Stir di Tufino e Giugliano» . Questione termovalorizzatore. Perché l’Asìa, quindi il comune, non ritira la sua candidatura nella gestione, che ha generato anche la sospensione della gara, visto che il sindaco ha annunciato che «l’inceneritore non si farà» . La spiegazione all’apparente contraddizione la fornisce sempre Sodano: «La vecchia giunta voleva l’inceneritore e, con Asìa, decise di fare ricorso anche per i danni, in quanto l’azienda dei rifiuti aveva pure fatto nascere una società ad hoc per la costruzione e la gestione dell’inceneritore che in un primo momento il governo aveva previsto dovesse essere costruito dal Comune di Napoli. Inoltre, noi rivogliamo quell’area perché strategica per impianti del ciclo alternativo. Noi lì vogliamo che nasca un impianto di compostaggio, indispensabile per il nostro piano».

Paolo Cuozzo
29 giugno 2011

Fonte CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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