cronologia essenziale di un cambiamento*


Perché alcune vittorie non possono che essere figlie della lotta.
 perché la storia ci insegna che spesso non possono prescindere dalla piazza.
perchè talvolta l'amore si trasforma nella peggiore delle prigioni
perchè la violenza va chiamata col suo vero nome senza essere ammantata di passione
perché ci siamo emancipate prima dalla potestà patriarcale poi da quella maritale ma siamo piombate nella schiavitù estetica.
perché i luoghi di lavoro sono ancora orientati alla produttività che non contempla lo spazio per una serena genitorialità.
perchè la donna non è un oggetto o una bambola funzionale al desiderio maschile
 perché il nostro corpo è strumento di potere. Potere che sceglie e potere che ci identifica.

Alcune date: per capire la strada che è stata fatta e quella che bisogna fare.
È in salita ma siamo in tanti a volerla: donne e uomini in un unico respiro. 
*Cronologia essenziale di un cambiamento

 1960: Viene dichiarato illegittimo l’articolo 7 della legge n. 1176 del 1919, che prevedeva l’esclusione delle donne dal lavoro negli uffici pubblici;

1963: Il 9 gennaio il Parlamento approva la legge n. 7, che vieta il licenziamento delle lavoratrici a causa matrimonio

1966: La pillola arriva in farmacia, ma può essere prescritta al tanto per motivi terapeutici e non come antifecondativo, perché la legge considera la contraccezione un reato “contro la stirpe”

1966: Viene scritto il Manifesto programmatico del gruppo Demau (demistificazione autoritarismo), primo manifesto del femminismo italiano

1967: Il diritto di famiglia prevede che l’esercizio della patria potestà sia una prerogativa esclusiva del padre

1968 : Nell’enciclica di papa Paolo VI Humanae Vitae viene ribadito il divieto di ogni pratica anticoncezionale

1969: La Corte Costituzionale cancella le norme che punivano adulterio e concubinato. L’adulterio non è più reato.

1970: La legge sul divorzio è approvata dal Senato

1971: Divieto di licenziamento durante il periodo di gestazione sino al compimento di un anno di età del bambino

1971: La pillola non è più clandestina, con l’abrogazione del codice penale non è più vietata la vendita

1972: Cominciano a costituirsi collettivi femministi, si aprono i primi consultori autogestiti e centri per la salute delle donne, nascono comitati di lotta per la depenalizzazione dell’aborto.

1974: 27 aprile, a Roma e Milano, manifestazioni femministe a sostegno della legge sul divorzio

1974: Referendum abrogativo della legge sul divorzio. Vince il no all’approvazione della legge.

1974 : 28 giugno, a Roma, in piazza Navona, donne appartenenti al Mld ( Movimento di liberazione delle donne) iniziano il digiuno in pubblico per indurre il Parlamento a discutere la nuova legge sull’aborto.

1974 : 13 novembre , a Roma, l’   Udi ( Unione Donne Italiane) organizza, per chiedere al senato la rapida approvazione della riforma del diritto di famiglia, una grande manifestazione cui partecipano i collettivi femministi.

1975: Nuova legge sul diritto di famiglia: i due coniugi hanno diritti e responsabilità uguali e sono ambedue titolari della patria potestà

1975: vengono istituiti i consultori familiari
1975: L’Espresso e la Lega del 13 maggio iniziano la raccolta delle firme per promuovere un referendum abrogativo della legge che impedisce l’aborto.. In pochi mesi le firme sono circa 800.000

1976: 3 aprile grande manifestazione a Roma in favore della legge sull’aborto

1976: dicembre: corteo notturno” riprendiamoci la notte” contro le violenze sessuali

1977: entra in vigore il nuovo diritto di famiglia

1977: Maggio: durante una  manifestazione organizzata dai radicali la polizia spara. Muore la studentessa Giogiana Masi

1977: approvata la legge n. 194 che legalizza l’interruzione volontaria di gravidanza

1979: Proposta di legge sulla violenza sessuale. Si chiede che il reato sia considerato un crimine contro la persona e non contro la morale

1981: Vengono abrogate le norme del Codice penale relative al “delitto d’onore”

1981: nella sua enciclica Laborem exercens papa Wojtyla si pronuncia contro il lavoro femminile : “ Bisogna adoperarsi per la rivalutazione sociale dei compiti materni”

1981: Referendum indetto dal Movimento per la vita per abrogare la legge 194: vincono i No, la legge resta

1983: Sviluppo delle tecniche di procreazione assistita. All’inseminazione artificiale si aggiunge la fecondazione in vitro

1984: è istituita la Commissione nazionale per la realizzazione della parità di trattamento e di uguaglianza di opportunità fra lavoratori e lavoratrici presso il Ministero del Lavoro

1984: è istituita la Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra e delle pari opportunità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

1984: la Corte Costituzionale approva l’estensione al padre del congedo di maternità

1987: il Vaticano condanna la fecondazione artificiale: il cardinale Ratzinger pubblica il documento “ Istruzione sul rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione”. Dal riconoscimento dell’embrione come persona avente lo stesso status di un adulto discendono a catena i “no” del vaticano: no alla fecondazione eterologa,al congelamento di embrioni, alla diagnosi prenatale, alla maternità sostitutiva

1989: il PSI propone l’introduzione in italia della pillola del giorno dopo dopo il riconoscimento delle coppie di fatto: entrambe le proposte vengono respinte da DC e Vaticano

1990: con 7.238.000 donne occupate e 1.577.00o donne in cerca di occupazione la forza lavoro femminile è al 37 %

1994: la nuova legge elettorale per la Camera basata su Collegi uninominali maggioritari e una quota proporzionale statuisce l’alternanza fra uomini e donne nelle liste proporzionali
1995: Con l’enciclica Evangelium vitae l’aborto è paragonato al genocidio e si ribadisce la condanna per ogni forma di contraccezione

1996: approvata la nuova legge sulla violenza sessuale: è riconosciuta come reato contro la persona e non contro la morale

1997: forza Italia e i movimenti cattolici presentano una proposta di legge che stabilisca l’attribuzione della capacità giuridica del feto dal momento del concepimento e non più dalla nascita

2000: arriva in Italia la pillola del giorno dopo. La Chiesa celebra il Giubileo di Roma, dove quell’anno si svolge anche il World Gay Pride

2004: è approvata la legge 40, che proibisce la fecondazione eterologa e il congelamento degli embrioni e stabilisce che gli ovuli da fecondare non possono essere più di tre a trattamento. La reazione è immediata: inizia la raccolta di firme per il referendum abrogativo

2005: Muore papa Wojtyla. Gli succede Ratzinger che prende il nome di Benedetto XVI. Secondo un rapporto del Consiglio d’Europa, nel mondo la prima causa di morte per le donne  tra i 16 e i 44 anni è la violenza familiare

2005: 12 e 13 giugno si svolgono i quattro referendum per l’abrogazione parziale della legge 40/2004 che regola in Italia la fecondazione assistita, la diagnosi pre impianto e la ricerca sulle staminali. La consultazione referendaria non raggiunge il quorum necessario per la sua validità, dato che partecipa soltanto il 25 % degli aventi diritto

2006: 14 gennaio a Milano si svolge una manifestazione di oltre 200.000 persone in reazione agli attacchi alla fecondazione assistita, al blocco della RU 486 ( la pillola abortiva, detta del giorno dopo), e in difesa della legge 194, nuovamente messa in discussione da parte del mondo cattolico e parte delle forze politiche

2007: 10 marzo. Manifestazione a Piazza Farnese, organizzata da Arcigay, CGIL e numerose sigle dei movimenti omosessuali a sostegno della proposta di legge, DICO, per il riconoscimento legale delle coppie di fatto

2007: 12 maggio: family day, giornata di mobilitazione cattolica per la famiglia. Grande manifestazione contro i DICO in piazza San Giovanni a Roma

2008: La legge sull’aborto, la 194, torna al centro del dibattito politico, varie proposte di modifica e di “moratoria”

2010: presentazione al Senato del disegno di legge n. 2216 in materia di “Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nella pubblicità e nei media”

2011: 13 febbraio " se non ora quando": centinaia di migliaia di donne e uomini scendono in piazza a difesa della  dignità  della donna. tutta la rete si attiva percapitalizzare l'energia srigionata in quel giorno iin laboratori di idee e proposte...

*date estratte dal meraviglioso lavoro editoriale “ Le Rose” di Alina Marazzi

Dafne*

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