Wahhabismo

Agli inizi la Wahhābiyya era soltanto uno dei tanti ritorni alla purezza e al rigore originale che hanno periodicamente caratterizzato tutte le grandi religioni monoteiste. L'insegnamento del suo iniziatore era fondato sull'unicità di Dio, sull'osservanza rigorosa del Corano e sulla severa condanna delle consuetudini religiose (la visita ai sepolcri dei personaggi famosi, per esempio) che si erano depositate come altrettante stratificazioni, nel corso del tempo, sulle pratiche devozionali dei musulmani.

Rigorosamente ostile a ogni interpretazione personale (raʾy) dei giurisperiti musulmani, il wahhabismo (come ogni movimento neo-hanbalita) guarda con sospetto anche le pratiche del sufismo ed è a favore di una lettura esoterica della sharīʿa, seguendo la dottrina del "bi-lā kayfa".

In base a ciò la monarchia saudita si è sempre sentita legittimata a proporre un regime di tipo tradizionale quanto ad assetti politici interni e a costumi (rigida separazione dei sessi). Per questo essa non ha sentito alcun bisogno di adottare una Costituzione che ne potesse limitare e controllare i poteri assoluti né ha mai avviato un reale processo di codificazione giuridica. Gli stessi organismi politici rappresentativi non sono espressi da apposite elezioni cui concorra una qualche varietà di partiti ma dalla benevola scelta discrezionale operata nella società dalla famiglia saudita che, in politica estera, ha mantenuto peraltro un costante orientamento filo-occidentale.

Il richiamo ai valori islamici più restii ad accogliere il prodotto delle complesse e raffinate elaborazioni proposte nei secoli dal pensiero non-hanbalita e gli orientamenti politici filo-statunitensi affermatisi nel regno dopo il II conflitto mondiale sono diventati, specie dopo la Guerra dei 6 giorni, oggetto di profonda riflessione, discussione e persino di contestazione più o meno violenta all'interno del regno.

Forte rimane l'influenza del Wahhabismo sui movimenti militanti contemporanei arabi e islamici che si propongono di disegnare nuovi equilibri geo-strategici planetari in funzione dell'eccellenza del modello islamico, ma problematico rimane un giudizio non di parte sulla sua positività o negatività, dal momento che il pensiero hanbalita sembra possedere in teoria gli strumenti metodologici meglio orientati per affrontare positivamente, con l'arma dialettica dell' ijtihād, lo spinoso e finora non ben risolto problema del rapporto fra modernità e Islam.

[da Wikipedia]

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